C’è, tra le possibili risposte alla complessità - tema portante di Illustri 24 -una parola che difficilmente viene prese in considerazione. Poesia.

Può il linguaggio poetico essere una chiave per indagare il mondo che ci
circonda nei suoi tratti più pubblici e in quelli privati? Può il poeta con le sue parole (e, in questo caso, i suoi disegni) darci un’indicazione, condividendo momenti privatissimi e pubblici dei suoi giorni? 

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"A volte sparisco" (Topipittori, 2019), il volume di Francesco Chiacchio da cui sono tratte queste tavole, è una raccolta di disegni, per lo più in bianco e nero, accompagnati da didascalie che, in quattro tempi, costruiscono un racconto. Il tratto inconfondibile di Chiacchio crea piccole storie filosofiche, ricche di ricordi e istanti di vita.

E così, segno dopo segno, parola dopo parola, sul foglio bianco appare Chiacchio: a ricordarci che la complessità è intorno ma pure dentro di noi. Il gioco è provare ad abbracciarla, se non per risolverla almeno per dirla ad alta voce. A noi stessi e agli altri.